Veloci o lenti, l’importante è muoversi

La mobilità fornisce sempre nuovi spunti tecnologici e sviluppi al limite della fantascienza, ma deve porre grande attenzione alla questione della sicurezza degli utenti e alla sostenibilità ambientale

Vincenzo Conte

Questo numero di MOVE viaggia ad altissima velocità, come la startup Destinus (che promette di offrire viaggi a bordo di un veicolo ipersonico che percorre 9mila chilometri in meno di tre ore) e allo stesso tempo rispetta i limiti del centro cittadino di Bologna (dove in molte zone non si possono superare i 30 km/h). È questo il paradosso della mobilità, che si presta alle interpretazioni più diverse, fornisce sempre nuovi spunti tecnologici e sviluppi al limite della fantascienza, ma deve porre grande attenzione alla questione della sicurezza degli utenti e alla sostenibilità ambientale delle iniziative intraprese. Di questi argomenti parliamo in questo numero di MOVE, citando esperienze diverse e dando voce ad attori che presentano visioni peculiari ma tutte molto interessanti.

Si parla, come anticipato, della startup Destinus, che intende sfruttare l’idrogeno liquido per offrire viaggi ipersonici e puliti allo stesso tempo. Abbiamo accennato anche all’esperienza di Bologna, che è in prima fila per assicurare la sicurezza stradale e che, come altre città europee, ha scelto di farlo limitando la velocità nel centro abitato e garantendo allo stesso tempo la scorrevolezza della circolazione. Vi parleremo poi anche delle buone performance che i mercato delle e-bike sta evidenziando nel nostro Paese, della deducibilità dei rimborsi chilometrici delle auto elettriche, della possibilità di sviluppare auto elettriche dotate di batterie con elevata autonomia, capaci di far percorrere mille chilometri con una sola ricarica, di ciò che le scatole nere analizzate da UnipolSai svelano sulla mobilità degli italiani e degli ultimi studi in merito alla mobilità condivisa, che prende sempre più piede nelle nostre città. In primo piano c’è un’intervista a Lorenzo Bertuccio, presidente di Euromobility, l’associazione dei mobility manager italiani, in cui abbiamo voluto approfondire il ruolo di questa figura, che sta diventando sempre più presente negli organigrammi delle aziende private e degli enti pubblici italiani. “Nei prossimi anni – dice l’ing. Bertuccio – il mobility manager sarà sempre più una figura imprescindibile sia per i nuovi interventi normativi sia per l’impegno che ormai sempre di più le aziende hanno sulla sostenibilità, sul risparmio energetico, sulla riduzione degli impatti e sulla qualità dell’aria. Il lavoro del mobility manager deve stare al passo coi tempi: oltre vent’anni fa, quando questa figura è comparsa sulla scena, gli smartphone non esistevano e non si aveva una palina informativa in tasca, mentre oggi, ancor prima di uscire da casa, si sa già quando passerà il prossimo autobus. L’obiettivo è soprattutto quello di un riequilibrio modale dei mezzi di trasporto utilizzati nelle nostre città: è quello il mantra per un mobility manager”.

In copertina, poi, abbiamo inserito la Polestar 2, uno dei modelli più interessanti tra quelli attualmente in commercio nel nostro paese nel comparto delle auto elettriche, con performance di alto livello e tutta la tecnologia oggi disponibile nel settore automotive. La ricchezza dei temi presentanti rende questo numero di Move molto interessante e a noi non resta che augurarvi buona lettura!