Dottor Cassetta, Enel X Way è uno dei principali player coinvolti nel processo di sviluppo della mobilità elettrica nel nostro Paese. La prima domanda è d’obbligo: a che punto siamo con la diffusione della rete di ricarica (soprattutto per quella ad alta velocità) e quali obiettivi vi siete posti per i prossimi anni?
“Il gruppo Enel è da sempre in prima linea per lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia e nel mondo e la nascita lo scorso anno di Enel X Way, società interamente dedicata alla mobilità elettrica, è stata la diretta conseguenza di questo commitment. Nel nostro Paese le infrastrutture di ricarica sono in netto aumento, con un nuovo record di punti di ricarica installati, e viaggiano ormai ad un ritmo superiore ai 300 nuovi punti installati a settimana con un totale nazionale oltre quota 41.000 a marzo. Di questi oltre 18mila sono stati installati da Enel X Way anche attraverso EWIVA, la joint venture con Volkswagen, che sviluppa caricatori ad altissima potenza fino a 350kW. L’obiettivo per questi ultimi è di toccare quota 3mila entro il 2025, che sommati a quelli con potenze fino a 150kW comporranno una rete da oltre 26mila punti di ricarica”.
Ad oggi nel nostro Paese il rapporto tra infrastrutture di ricarica e auto elettriche in circolazione è particolarmente favorevole, segno che c’è spazio per una crescita del parco circolante che però tarda ad arrivare. Quali sono, a vostro avviso, i fattori che potrebbero determinare un aumento delle immatricolazioni di auto elettriche?
“La risposta è riconducibile a diversi fattori quali certamente l’elevato costo d’acquisto di un veicolo elettrico rispetto ad uno termico, i tempi di consegna delle vetture decisamente allungati ed un quadro regolatorio che non aiuta i consumatori e le aziende ad abbracciare un cambio tecnologico così importante. Tutti questi elementi hanno come risultato di far procrastinare la decisione di acquisto di un’auto elettrica a quando sarà più chiara la posizione che l’Italia vorrà intraprendere. La scarsa appetibilità degli attuali incentivi nazionali fa sì che l’adozione degli EV in Italia, rispetto agli altri paesi europei, vada a rilento; in aggiunta la presenza di incentivi dedicati anche alle altre alimentazioni rispetto all’elettrico, fa propendere ancora troppo spesso la scelta verso scelte conservative a discapito dell’acquisto di una vettura elettrica. Per concludere, quindi, un indirizzo strategico preciso e quindi un intervento sostanziale in termini di incentivazione determinerebbe certamente un aumento delle immatricolazioni di auto elettriche in Italia”.

In Europa il nostro Paese rappresenta uno dei fanalini di coda per ciò che riguarda la diffusione delle vetture elettriche all’interno del parco circolante. Cosa distingue la situazione italiana da quella dei paesi vicini ed in che modo possiamo recuperare il gap accumulato finora?
“I due aspetti da valutare sono sicuramente la scelta dell’adozione di un veicolo elettrico correlato alla diffusione dei punti di ricarica sul territorio. La disponibilità di punti di ricarica è tra le migliori a livello europeo, per cui al momento si tratta di convincere il driver ad acquistare una vettura elettrica piuttosto che una termica. Anche qui il fattore determinante, per facilitare che ciò accada, è rappresentato da una linea strategica chiara e dagli incentivi che dovrebbero essere ritarati al fine di essere resi più efficaci, confrontandoli con le politiche incentivanti degli altri paesi europei che invece, nello scorso anno, sono cresciuti come immatricolato BEV/PHEV rispetto all’Italia proprio grazie a manovre di agevolazioni importanti”.
Punta di diamante nella diffusione della mobilità elettrica sono gli utenti business, e in particolare le flotte aziendali. In che modo supportate questa fascia di clientela?
“Enel X Way mette a disposizione soluzioni personalizzate, con particolare attenzione alle esigenze delle aziende: dal contributo consulenziale per la conversione della flotta aziendale (nella fase di definizione del numero di veicoli convertibili in elettrico e dei punti di ricarica privati necessari), ad una gestione semplificata e completa delle ricariche aziendali. Le soluzioni includono la possibilità di organizzare la ricarica – a casa e in ufficio – come la gestione della ricarica dei singoli dipendenti, durante l’orario di lavoro. Nel caso di gestione di flotta elettrica, Enel X Way offre alle aziende un servizio (software) che consente di monitorare – in completa autonomia – le sessioni di ricarica, pubblica e residenziale, così come lo stato dei punti di ricarica privati, configurati all’interno della piattaforma. Grazie a questo servizio è possibile organizzare la ricarica aziendale in modo strutturato, anche presso il domicilio del dipendente che mette a disposizione un parcheggio oppure il garage della propria abitazione per installare una box aziendale. In aggiunta, una versione differente del software consente di mettere a disposizione dei dipendenti con auto elettrica personale alcuni punti di ricarica della propria sede di lavoro. In questo modo sarà possibile per l’azienda definire il prezzo al kWh che il dipendente dovrà pagare con App Enel X Way al termine di ogni ricarica. Sarà poi Enel X Way a provvede a restituire gli incassi mensili direttamente all’azienda”.

Sempre più importante, per aprire la strada verso l’adozione di un’auto elettrica, è il comparto della micromobilità elettrica (monopattini, scooter, ecc), che rappresenta un primo stadio di prova su strada dei mezzi elettrici adatto soprattutto a chi vive in città. Qual è la vostra posizione su questo argomento?
“La micromobilità elettrica è uno degli elementi fondamentali del concetto di ecosistema sostenibile che Enel X Way ha l’obiettivo di sviluppare su scala globale. I mezzi appartenenti a questo comparto sono più a portata di mano nella quotidianità degli spostamenti e ciò permette a chi decide di utilizzarli di comprendere sin da subito i benefici dell’elettrico, come le 0 emissioni di CO2, il comfort dello spostamento in elettrico, l’accessibilità delle soluzioni di ricarica e, perché no, anche il divertimento nella guida. In aggiunta a questo, soprattutto per i giovani, avere accesso ad una multi-modalità negli spostamenti è un cambio di mind-set cruciale che permette di guardare ad una modalità integrata più funzionale alle proprie esigenze rispetto a considerare i singoli mezzi di trasporto per i propri spostamenti. Siamo dunque convinti che la piena diffusione della mobilità elettrica debba passare per lo sviluppo di un ecosistema complesso, di cui la micromobilità costituisce un tassello importante”.
La mobilità elettrica viene ritenuta particolarmente adatta e già pronta per la diffusione in contesti cittadini. Diversa è la situazione nelle zone non urbane, o nei paesi di provincia, dove ancora c’è molto da fare. Da questo punto di vista, la vostra presenza è sempre più diffusa anche in contesti non cittadini… quali sono i vostri programmi a questo proposito?
“Enel X Way ha sviluppato il percorso di elettrificazione dell’Italia in due fasi: nei primi anni ha realizzato una rete di ricarica capillare su tutto il territorio italiano anche nelle aree extra-urbane e nei piccoli comuni, oggi è infatti possibile raggiungere con una vettura elettrica qualsiasi località – anche nei paesi di provincia – senza nessun tipo di impedimento. Nella seconda fase, in corso ormai da circa due anni, ci stiamo concentrando nell’installare punti di ricarica nelle località a maggior traffico in modo da garantire sempre punti di ricarica sempre disponibili lungo tutte le direttrici di spostamento dei cittadini italiani e dei turisti che visitano il nostro Paese. Inoltre, abbiamo sviluppato delle soluzioni che permettono anche a soggetti privati di entrare a far parte dell’ecosistema della mobilità elettrica: questo vuol dire che il ristorante, l’albergo e in generale un esercizio commerciale di qualsiasi città può entrare a far parte della nostra rete e offrire il servizio di ricarica ai propri clienti. Questa soluzione permetterà un ulteriore incremento sia per numerosità che per capillarità della rete di ricarica italiana. Non per ultimo, anzi forse primo per magnitudo, il PNRR fornirà un ulteriore impulso per infrastrutturare con le migliori tecnologie tutto il territorio nazionale”.