Un po’ di mobilità italiana al CES di Las Vegas

Dal Charge Sharing ai veicoli modulari che viaggiano uniti come autobus e si staccano per diventare taxi: le storie delle startup italiane specializzate in smart mobility che si sono distinte all’ultima edizione dell’importante fiera americana

Avete mai sentito parlare di Charge Sharing? O di veicoli elettrici modulari in grado di raggrupparsi o staccarsi per consentire a ogni passeggero di raggiungere la propria destinazione? Ne sapreste qualcosa, se ultimamente aveste fatto un salto a Las Vegas. Anche se non bisogna guardare troppo lontano per scoprire interessanti realtà che vogliono rivoluzionare i prodotti e i servizi della mobilità del futuro. Alcune startup innovative, infatti, sono italiane al 100% e sono state protagoniste dell’ultimo CES 2024 nella città del Nevada. Il Consumer Electronics Show è una delle principali fiere internazionali dedicate alla tecnologia. Un evento in cui aziende da tutto il mondo arrivano per mettere in mostra le ultime novità per l’elettronica di consumo. Si presentano televisori, smartphone, computer, dispositivi per la domotica ed elettrodomestici, ma anche veicoli elettrici, applicazioni di AI, robotica, tecnologia medica e molto altro. Il CES diventa anche occasione per conferenze e discussioni su temi attuali e futuri nel settore della tecnologia e dell’elettronica di consumo, con la partecipazione di opinion leader, esperti e influencer del settore. Insomma, un importante punto di riferimento per le tendenze e le innovazioni tecnologiche che andranno a influenzare il mercato nel corso dell’anno e che ha avuto come ospiti interessanti realtà italiane. Vediamo quali sono.

Un autobus che si crede un taxi

Iniziamo da Next Future Transportation, una startup di Padova che già qualche anno fa si era fatta notare dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, l’emiro di Dubai. La tecnologia di NExT prevede un unico veicolo capace di comporsi in base alle necessità di trasporto dei passeggeri e poggia sull’idea che ci sia bisogno del giusto mezzo di trasporto per ogni occasione. All’ora di punta sarà necessario un veicolo alla massima capacità di carico, mentre durante la notte i passeggeri saranno verosimilmente di meno. Poco efficiente, quindi, viaggiare con un mezzo della stessa lunghezza. Per questo, NExT consiste in moduli indipendenti in grado di unirsi e staccarsi a seconda dei bisogni dei passeggeri che, viaggiando inizialmente insieme, possono anche raggiungere destinazioni differenti, una volta che i moduli prendono strade diverse.

Un unico veicolo, mille usi

La startup padovana presenta NExT come “un unico veicolo” impiegabile per “migliaia di usi”, nonché la “soluzione più versatile sul mercato”, perché si adatta “a molteplici scenari e dà grandissimi vantaggi, grazie alla sua modularità e capienza racchiuse in una forma unica”. Una tecnologia che ambisce a sfidare autobus, taxi e veicoli commerciali. Come dicevamo, ogni modulo di NExT può unirsi o staccarsi agli altri moduli: una volta uniti, i moduli sono comunicanti e quindi i passeggeri possono passare da una “carrozza” all’altra, proprio come accadrebbe su un treno. Il funzionamento assicura così un servizio che sembra molto quello di un autobus cittadino, ma con una potenziale capillarità che assomiglia più a quella che potrebbe offrire solamente un taxi.

Da Padova a Dubai

Dubai, che fa affidamento principalmente sul trasporto privato, ha annunciato di voler rinnovare la propria mobilità entro il 2030, con l’obiettivo di diventare la metropoli più sostenibile del pianeta entro il 2050. E NExT dovrebbe giocare un ruolo di primo piano in questo progetto: dopo la partecipazione e la vittoria del Dubai Future Accelerator e la produzione dei primi esemplari, il veicolo modulare padovano è stato inserito nel Master Plan di Dubai per il 2030 e sperimentato durante l’EXPO. “Dubai è la città perfetta per utilizzare NExT in una configurazione simile al taxi – ha spiegato il fisico Tommaso Gecchelin, fondatore di Next Future Transportation – Perché è fatta di alcuni punti d’interesse molto densi e affollati come il Dubai Mall, Dubai Marina o l’aeroporto DXB, sparsi su un territorio piuttosto ampio costellato di migliaia di alberghi e residenze private. In questo senso NExT permetterà ai cittadini di chiamare un veicolo presso il luogo in cui si trovano e impostare la destinazione finale”.

L’Airbnb della ricarica elettrica

Solitamente, chi dispone di una colonnina di ricarica a casa la utilizza soltanto durante la notte. Per sfruttarla anche nel corso della giornata, “monetizzando” e offrendo un servizio agli altri, bisogna metterla in condivisione. A metà strada tra BlaBlaCar, il noto servizio per fornire passaggi a persone che hanno la nostra stessa destinazione e Airbnb, ecco che arriva Powandgo, startup di Brescia che vuole lanciare il primo servizio basato sul concetto di Charge Sharing e che ha la missione di cambiare il modo in cui si ricaricano i veicoli elettrici, promettendo risparmi per i proprietari delle auto e guadagni ai possessori di colonnine di ricarica. Si può trasformare l’uso dei veicoli elettrici in un’esperienza “sociale”? “Abbiamo stravolto il mondo della mobilità elettrica”, annuncia entusiasta sul proprio sito il team di Powandgo, la piattaforma che tramite un’app mette in contatto utenti privati e attività commerciali che hanno a disposizione proprie colonnine e chi ha bisogno di ricaricare un veicolo elettrico.

Il concetto di Charge Sharing

Grazie alla condivisione, i proprietari delle colonnine riescono a ottenere un guadagno, mentre gli automobilisti possono ricevere un servizio più economico, visto che i costi di ricarica di un privato sono inferiori rispetto alle ricariche pubbliche, e facilitato nell’uso, perché la piattaforma aggrega più colonnine in un’unica interfaccia. Siamo abituati da tempo ai concetti di ride-sharing e car pooling. In questo caso parliamo di Charge Sharing, perché Powandgo è la prima piattaforma al mondo che consente a tutti gli utenti privati che hanno una colonnina o una wall box di poterla condividere con altri automobilisti.

Il funzionamento

Tramite la mappa interattiva, Powandgo fornisce tutte le informazioni utili per pianificare la ricarica, trovando in tempo reale non solo i punti di ricarica condivisi di Powandgo, ma anche le colonnine pubbliche ed eventuali servizi di SOS ricarica. Le icone indicano il tipo di colonnina, la potenza, se è libera o occupata, il tempo di occupazione o prenotazione e il tipo di erogazione (privati o attività commerciali). L’app di Powandgo sta per essere lanciata sul mercato e sarà disponibile gratuitamente sugli store principali. Per qualsiasi proprietario di colonnina, il primo passo sarà registrarsi sulla piattaforma per mettere a disposizione la propria stazione di ricarica e iniziare a guadagnare.