Tutti quanti in sella alle e-bike

Il mercato generale delle biciclette è in calo. Ma quello delle e-bike pedala spedito, con numeri in crescita e prospettive interessanti...

Il mercato generale delle biciclette è in calo. Ma quello delle e-bike pedala spedito, con numeri in crescita e prospettive interessanti. Secondo l’Ancma, l’Associazione Ciclo Motociclo Accessori, nel 2022 sono state vendute in Italia 1,7 milioni di biciclette, in calo del 10% rispetto al 2021. Di queste, 1,4 milioni sono bici tradizionali, che hanno fatto registrare un calo del 15%. Le altre 337 mila, invece, sono e-bike, le biciclette elettriche a pedalata assistita, che sono cresciute del 14% in un anno e del 72% rispetto al 2019.

La crescita dopo il 2022

Il riferimento al 2019 è molto indicativo, perché è stata la stagione Covid a fare un po’ da spartiacque per il mercato, con una crescita che si è sviluppata proprio dal 2020 in avanti (spinta anche da un bonus governativo introdotto quell’anno). Dieci anni fa, nel 2013, in Italia si vendevano poco più di 50 mila e-bike all’anno. Un livello che è rimasto stazionario per un paio d’anni, seguito poi da un primo “boom” nel 2016, quando le vendite più che raddoppiarono (oltre 124 mila in un anno). Ma come dicevamo, il mercato sta sorridendo in particolare di recente, con oltre 910 mila e-bike vendute nel triennio 2020-2022: più di quanto si era venduto complessivamente dal 2012 al 2019.

“Successo continuo”

In Europa la situazione è simile a quella Italiana: calo del numero complessivo di biciclette vendute (-2,4 milioni in un anno), ma aumento costante della domanda di bici elettriche, con oltre 5,5 milioni di unità vendute nel 2022. “I dati del mercato europeo sono in linea con le tendenze di crescita nazionali. Accanto al continuo successo della bici a pedalata assistita, appare evidente che quello del ciclo è un settore trainante di cui tener conto con maggiore lungimiranza – ha spiegato il presidente di Confindustria Ancma, Paolo Magri – Siamo di fronte ad un’industria con maggiori professionalità e nuove competenze rispetto al passato, che solo l’anno scorso ha generato in Italia un volume d’affari di 3,2 miliardi di euro, che offre occupazione e soluzioni concrete all’esigenza di mobilità che viene soprattutto dai contesti urbani”.