Trasporto con droni, in Emilia-Romagna al via le sperimentazioni

EuroUSC Italia a guida del progetto europeo Di-Pegasus per testare nuove tecnologie in grado di far volare e gestire flotte di droni e aerotaxi

Di-Pegasus (Digital competitive next generation aviation technologies for sustainable business models, products and services) è il primo progetto europeo a guida EuroUSC Italia, società di consulenza tra i leader in Italia per servizi dedicati ai droni. Il settore dei trasporti è uno dei principali responsabili delle emissioni di CO2 in Europa e la causa principale dell’inquinamento atmosferico nelle città. Per raggiungere la neutralità climatica entro i tempi stabiliti dal Green Deal europeo, il progetto Di-Pegasus punta su soluzioni innovative come i sistemi aeromobili senza pilota (UAS) e modalità di trasporto aereo tradizionale, ma veloci e flessibili, come gli idrovolanti. L’obiettivo è rendere gli spostamenti più sostenibili, efficienti e sicuri, sia per i passeggeri sia per le merci, migliorando la mobilità urbana e i collegamenti tra città vicine. 

Il primo caso studio italiano sarà condotto in Emilia-Romagna ed esplorerà la possibilità di consegnare merci in maniera più efficiente e rapida attraverso l’utilizzo di flotte di droni. Si punta a ridurre gli spostamenti con le auto per le consegne urgenti in aree urbane e suburbane, sostituendole con droni autonomi che voleranno in orari e su percorsi specifici.

Marco Ducci, project leader di Di-Pegasus e CEO di EuroUSC Italia, ha sottolineato: “La consegna con i droni sta diventando realtà, ma esistono ancora diverse sfide tecnologiche prima che queste applicazioni possano avere ampia diffusione. Ad esempio mancano sistemi che consentano di gestire centinaia di droni in simultanea, che permettano all’operatore di monitorare in maniera efficiente le operazioni e garantire la sicurezza delle persone sorvolate”.

Il caso studio italiano sta lavorando sul trasporto di merci, con l’utilizzo di droni, dalle zone industriali e periferiche delle città verso dei microhub collocati al centro delle città stesse. Questa però è solo una delle ipotesi, il progetto è pronto a tenere in considerazione anche le proposte degli operatori, degli enti aeroportuali e dei corrieri. Lo scorso 17 maggio si è tenuto a Bologna un workshop che ha coinvolto attori di diversa provenienza, al fine di raccogliere le impressioni sugli obiettivi tecnici che svilupperà il progetto. A partire dai dati emersi durante il workshop, i partner inizieranno a lavorare sulle tecnologie, che saranno pronte per la fine del 2026 . I risultati saranno poi valutati attraverso dei focus group e dei sondaggi ad hoc rivolti alle parti interessate e agli utenti finali.