Che si possa e si debba fare molto per migliorare la situazione della mobilità nel nostro Paese, è un mantra che sentiamo ripetere da tempo, ormai, ma gli effetti concreti di questa risoluzione tardano a farsi vedere. Gli esempi sono molti: in questo numero di “MOVE – the Smart Mobility Magazine” parliamo ad esempio della condizione delle nostre linee ferroviarie, in riferimento, in particolare, alle linee utilizzate dai pendolari. Non è uno spoiler anticipare che la situazione è critica, e questo per molti motivi, come sottolinea anche Legambiente nel suo rapporto Pendolaria 2023 (di cui parliamo ampiamente in un articolo dedicato su questo numero della rivista).
Insieme alle criticità, però, sono da sottolineare le grandi occasioni di sviluppo che possono venire da un progetto di revisione delle infrastrutture destinate alla mobilità. È così che il nostro Paese può crescere e portarsi allo stesso livello dei Paesi che consideriamo più sviluppati del nostro. In Italia esistono le professionalità, le capacità e la visione per essere tra i leader del percorso verso la smart mobility appena intrapreso. Due esempi lampanti che testimoniano la posizione di avanguardia italiana nelle sperimentazioni sulla mobilità sono trattati nelle pagine di questo numero di MOVE. Il primo esempio è il centro di sperimentazione sulla guida autonoma promosso dall’Università dell’Aquila, che può avere un fortissimo impatto per la diminuzione del traffico, degli incidenti e dei morti sulle strade.
Il secondo esempio è la sperimentazione della tecnologia della ricarica a induzione appena avviata dall’Autostrada Brebemi, un progetto tra i pochi in Europa in questo campo. La primavera e l’estate, poi, sono le stagioni degli studi, delle ricerche e degli approfondimenti, che nel campo della mobilità, non sono infrequenti, visto l’alto interesse dei temi che riguardano gli spostamenti dei cittadini. Vi è un interesse strategico nell’analisi e nella schematizzazione dei comportamenti di mobilità messi in campo in un periodo mediolungo, indipendentemente dalle motivazioni dei movimenti analizzati. Per questo è nato il Progetto Pollicino, che ha analizzato e schematizzato gli spostamenti di mille cittadini bolognesi per una settimana. I risultati di questa analisi sono molto interessanti e in alcuni casi sorprendenti: anche di questo parliamo in un articolo dedicato su questo numero di Move.
Non poteva mancare un approfondimento sulla mobilità elettrica, altro tema all’ordine del giorno. Come sta andando lo sviluppo della rete di ricarica? Per saperne di più abbiamo intervistato Riccardo Cassetta, Responsabile Commerciale Clienti Privati di Enel X Way, azienda tra le più attive in questo settore. Per concludere l’anticipazione degli argomenti affrontati nel secondo numero di MOVE: l’esortazione a rimettere la mobilità al centro del villaggio che trovate nel titolo di questo editoriale va intesa come una presa di coscienza. Non si parla solo di auto, treni, ecc. ma soprattutto si parla del futuro della nostra specie, della possibilità di viaggiare con maggiore sicurezza e con un impatto ambientale ridotto. La strada è lunga, ma bisogna iniziare a darsi da fare adesso per avere dei risultati concreti prima possibile. Intanto, buona lettura!