Come si muovono gli italiani? Con auto e Trasporto pubblico

Sono centrali nelle abitudini di mobilità degli italiani. Risultano vincenti grazie alla loro convenienza e flessibilità per un ampio ventaglio di esigenze

Auto e Trasporto pubblico sono centrali nelle abitudini di mobilità degli italiani. Risultano vincenti grazie alla loro convenienza e flessibilità per un ampio ventaglio di esigenze. Sebbene il loro utilizzo sia previsto in ulteriore espansione anche nel 2023 (al pari di quello dellai bici), la sofferenza del mercato – che si traduce in un calo delle immatricolazioni – è confermata dalla minore propensione all’acquisto da parte degli italiani. Quasi il 60% della popolazione, infatti, non ha preso in considerazione, lo scorso anno, l’acquisto di un bene costoso come l’auto, principalmente per motivi legati all’incertezza economica. È quanto emerge dal nuovo studio condotto da Aniasa e Bain & Company sulla mobilità degli italiani.

Uno scenario in profondo cambiamento

Il mercato italiano dell’auto sta gradualmente cambiando pelle, ancora molto lontano nei numeri dai livelli pre-COVID. Complici la crisi dei chip e la guerra in Ucraina, stiamo assistendo ad un ulteriore invecchiamento del parco circolante, con emissioni in aumento. Soffrono le compatte, che nel 2022 hanno perso il 22%, mentre i segmenti lusso crescono. Il noleggio a lungo termine si conferma canale privilegiato nella gestione della transizione, consentendo a tutti, privati e flotte, di ridurre i rischi dell’incertezza con costi certi e predeterminati. Le auto elettriche arretrano, confermandosi la soluzione giusta per pochi, che risiedono principalmente nelle grandi città. Grazie a costi di produzione più competitivi, i costruttori dell’Est (Europa e asiatici) conquisteranno nei prossimi anni crescenti fette di mercato (in Italia il 4% al 2030), a scapito dei brand tradizionali del “vecchio continente”.

Avanzano i marchi cinesi

“In un contesto di incertezza come quello attuale, la centralità – per gli italiani – dell’aspetto economico legato alla mobilità emerge con forza: pur preferendo i marchi europei, un italiano su cinque sta già considerando marchi cinesi e asiatici perché più convenienti, anche se di minore qualità”, spiega Gianluca Di Loreto, Partner Bain & Company. “Il futuro è già qui: l’assetto del mondo automotive si sta spostando velocemente verso Oriente. In questo contesto è quindi necessario e urgente che l’Italia acceleri gli investimenti sulla filiera auto, riaffermando il proprio ruolo industriale nel comparto: la chiave è puntare sulle eccellenze del Made in Italy”.